Corridoi lavorativi, arrivati in Italia i primi profughi afghani
L'iniziativa promossa dalla Conferenza episcopale italiana nell’ambito del progetto EU-Passworld
È arrivato ieri all’aeroporto di Fiumicino, con un volo di linea dal Pakistan, un primo gruppo di 9 rifugiati afghani, giunti grazie all’attivazione per la prima volta di un progetto pilota di “Corridoi lavorativi”.
I corridoi sono promossi e realizzati dalla Conferenza episcopale italiana nell’ambito del progetto EU-Passworld co-finanziato dal fondo Amif, la sperimentazione è la prima a livello europeo e parte dalle positive esperienze dei corridoi umanitari, che hanno visto arrivare in Italia negli ultimi 3 anni oltre seimila persone.
L’iniziativa si basa su una forma innovativa di collaborazione tra Caritas Italiana e Consorzio Communitas. Caritas italiana si occupa dell’individuazione di beneficiari con bisogno di protezione internazionale in Paesi di primo asilo nell’ambito dei protocolli già siglati di corridoi umanitari, del loro trasferimento in Italia e dell’accoglienza materiale. Consorzio Communitas garantisce il contatto con le aziende, il tutoraggio aziendale, la formazione al lavoro e l’accompagnamento costante.
Proprio il contatto con una azienda e l’inserimento lavorativo della persona rifugiata rappresenta una delle novità rilevanti della sperimentazione, perché assicura una sostenibilità nel tempo dell’accoglienza e una maggiore certezza di integrazione della persona rifugiata. I primi 9 beneficiari arrivati a Roma, insieme a 3 membri delle loro famiglie, saranno ora ospitati a Firenze e Milano. Si tratta di ingegneri civili, graphic designer, dentisti e di altri professionisti, ai quali si aggiungeranno a giugno un secondo gruppo di 6 beneficiari.